Il Comune pronto a subentrare nella gestione del Consorzio Zir di Pratosardo

La gestione del Consorzio industriale di Pratosardo a Nuoro.

“In linea con il programma di mandato dell’amministrazione Soddu, il Comune di Nuoro conferma la volontà di voler subentrare nella gestione del Consorzio industriale di Pratosardo, ritenendo la questione di fondamentale importanza per lo sviluppo e il rilancio economico dell’intera città e della Sardegna centrale. Allo stesso tempo, dai documenti contabili in possesso dell’amministrazione, appare evidente che il Consorzio non sia più in grado di assicurare la prosecuzione delle relative attività istituzionali secondo criteri di una sana gestione economico finanziaria, in quanto la prosecuzione delle attività determinerebbe un ulteriore peggioramento della già precaria situazione economico finanziaria dell’Ente. Occorre perciò un supplemento di istruttoria da condurre unitamente agli uffici Regionali, titolari della programmazione regionale. L’avvicendamento nella gestione della zona industriale non può comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza comunale a meno che non sia garantita la loro copertura con nuove o maggiori entrate”.

Così l’assessora alle Attività produttive e Pratosardo, Eleonora Angheleddu, dopo la deliberazione della giunta regionale del 9 luglio scorso, che assegna al commissario liquidatore del Consorzio Zir di Nuoro Pratosardo il termine perentorio di 60 giorni per la chiusura della gestione liquidatoria del Consorzio e per procedere al trasferimento del patrimonio e del personale in favore del Comune di Nuoro.

L’amministrazione comunale ha manifestato l’assenso all’avvicendamento attraverso le deliberazioni di giunta del 2018 e del 2019, ma nelle stesse veniva anche sottolineata la necessità di mettere in piedi, preventivamente, un tavolo con la Regione per risolvere il problema dei debiti maturati negli anni. Secondo quanto certificato dalla Regione, nel 2019 il Consorzio ha chiuso l’esercizio con una perdita di 270 mila euro che hanno portato il debito complessivo a circa 4 milioni e 350 mila euro, a cui si aggiungeranno ulteriori 405 mila euro di perdita previsti nella chiusura dell’esercizio 2020.

“Considerato che la gestione ordinaria della zona industriale costerebbe al Comune 3 milioni di euro all’anno – spiega Angheleddu –, più i 500 mila euro che tra due anni, secondo quanto previsto, si aggiungerebbero per il costo del personale, appare evidente che a queste condizioni l’amministrazione comunale non potrebbe subentrare nella gestione, perché ciò causerebbe il dissesto finanziario dell’ente. Nella migliore delle ipotesi saremmo costretti ad aumentare le tasse a carico dei cittadini e degli stessi imprenditori: una via che non intendiamo perseguire”.

“Da parte nostra – precisa l’assessora –, ribadiamo che vogliamo prendere in carico la zona industriale perché siamo convinti che solo attraverso la gestione in loco possa essere garantito il suo vero rilancio. Abbiamo la volontà e le idee, ma non avendo ad oggi nessun riscontro da parte della Regione per quanto riguarda l’accordo di programma più volte sollecitato, pare evidente che non ci siano le condizioni economiche per metterle in pratica. Chiediamo dunque alla Regione se il rilancio delle aree interne sia di loro interesse, quante risorse economiche siano state stanziate, quale programmazione economica e di politica industriale siano intenzionati ad attuare per un importante e necessario rilancio della zona industriale”.

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