Luca Coscioni: “Detenuti censurati a Bad’e Carros”

Carcere Nuoro

Nuoro, Luca Coscioni: “Detenuti censurati a Bad’e Carros”

Luca Coscioni: “Detenuti censurati a Bad’e Carros”. L’Associazione Luca Coscioni ha ricevuto nuove segnalazioni dai detenuti del carcere Badu ’e Carros di Nuoro. Le lettere, giunte a distanza di un mese dalle precedenti, descrivono condizioni che aggravano le criticità già note: degrado strutturale, carenze sanitarie e problemi logistici. I reclusi denunciano l’assenza di interventi concreti da parte delle autorità, nonostante le ripetute denunce pubbliche.

Nelle nuove comunicazioni i detenuti sollevano dubbi sulla gestione della corrispondenza. Alcuni raccontano che le lettere destinate all’Associazione subiscono blocchi ingiustificati. Un firmatario parla apertamente di “abuso”, mentre un altro ricorda l’intervento dell’Ufficio Comando dopo le proteste. Questa prassi, secondo l’Associazione, mina un diritto fondamentale: la possibilità di comunicare liberamente con l’esterno.

Le missive riportano anche le difficoltà legate ai colloqui familiari. I detenuti lamentano la mancanza di spazi senza controllo a vista, pratica che contraddice la sentenza 10/24 della Corte Costituzionale. La Corte ha infatti ribadito il dovere di garantire il diritto all’affettività, considerato essenziale per la dignità delle persone recluse.

“Molti detenuti hanno fatto richiesta ma, come al solito, non c’è alcuna risposta”, si legge in una delle lettere. L’assenza di dialogo con la direzione alimenta tensioni interne, peggiora le relazioni con gli operatori e accentua episodi di violenza anche contro gli agenti di sorveglianza.

Un detenuto conclude con amarezza: “Ci dicono sempre che la situazione migliorerà, ma peggiora ogni giorno di più”.

Di fronte a queste denunce, l’Associazione Luca Coscioni sollecita un nuovo sopralluogo delle autorità sanitarie e annuncia ulteriori iniziative. L’organizzazione sostiene anche la mobilitazione in corso con Rita Bernardini e la raccolta firme per la proposta di legge Zuncheddu, che mira a garantire risarcimenti rapidi e proporzionati alle vittime di detenzione ingiusta.

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