A Orani 8 denunciati per una corsa a cavallo non autorizzata
A Orani 8 denunciati per una corsa a cavallo non autorizzata. Otto giovani del paese hanno organizzato una competizione ippica non autorizzata per le vie del centro abitato, poco prima dell’inizio dei festeggiamenti in onore di San Daniele, patrono del paese. La corsa illegale, avvenuta nel pomeriggio del 13 ottobre, ha creato momenti di pericolo per i cittadini, i cavalieri e gli stessi animali coinvolti.
I Carabinieri della Stazione di Orani, sotto il coordinamento della Compagnia di Ottana, hanno avviato immediatamente le indagini e identificato i protagonisti della vicenda. Tutti i ragazzi, residenti a Orani e di età compresa tra i 18 e i 25 anni, hanno ricevuto una denuncia per la loro partecipazione all’evento. Quattro di loro risultano già noti alle forze dell’ordine.
Le indagini e la ricostruzione dei fatti
Gli investigatori hanno analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nel centro abitato e raccolto numerose testimonianze. La ricostruzione dettagliata del percorso ha permesso di individuare con precisione i cavalieri e di stabilire le loro responsabilità.
I militari hanno sottolineato come la corsa abbia messo a rischio la sicurezza pubblica e la tutela degli animali, in violazione delle norme che regolano le manifestazioni ippiche. L’episodio ha destato forte preoccupazione tra gli abitanti, sorpresi dall’audacia e dall’imprudenza dei partecipanti.
Il ruolo dei Carabinieri nella sicurezza del territorio
L’attività dei Carabinieri rientra nel più ampio piano di controllo e prevenzione dei reati predisposto dalla Compagnia di Ottana per garantire ordine e sicurezza durante gli eventi pubblici. Il Comando di Orani mantiene costante la vigilanza sul territorio, anche per evitare episodi simili in futuro.
Il procedimento penale nei confronti degli indagati resta nella fase delle indagini preliminari, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nuoro. Gli inquirenti proseguono gli approfondimenti per chiarire ogni aspetto della vicenda, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza.