Denunciati per estorsione, ma le intercettazioni smentiscono le accuse

Il processo per estorsione ad alcuni allevatori di Noragugume.

Prosegue il processo a carico di G. A., M. S. e D. A. tratti in arresto l’anno scorso per una presunta estorsione e tentativo ai danni di R. P. e A. C. Nella vicenda processuale le persone offese, di Noragugume, lamentavano la richiesta di una somma di danaro, 3mila euro, da consegnare ad uno degli imputati a fronte del presunto furto di 60 agnelli. Le persone offese, sentite in udienza, hanno negato ogni coinvolgimento nella vicenda del furto, avvenuto in località Taleri, ma le intercettazioni contrastano dando ragione agli imputati.

Dopo la denuncia avvenuta nei primi mesi del 2020 da parte di A. C., le forze dell’ordine, al fine di accertare la verità dei fatti denunciati, avevano attivato le intercettazioni, che hanno portato alla luce una organizzazione criminale volta allo spaccio di stupefacenti, di cui le parti offese erano i protagonisti rei e per i quali alcuni di loro hanno già definito la loro posizione con il patteggiamento.

All’udienza del 17 febbraio davanti al Collegio del tribunale di Oristano è stato sentito A. C., le cui dichiarazioni sono state smentite dalla trascrizione delle intercettazioni, che hanno fatto emergere delle circostanze differenti da quelle da lui denunciate. Infatti nelle intercettazioni A. C. con i suoi interlocutori non solo parla dell’avvenuto furto degli agnelli, ma pare esserne l’autore.

Ancora più singolare l’udienza che si è tenuta giovedì con l’audizione dell’altra persona offesa, R. P., che alla lettura delle trascrizioni delle intercettazioni che lo riguardavano non ha saputo dare delle spiegazioni, tanto che il presidente del Collegio, la dottoressa Elisa Marras, ha disposto la trasmissione del verbale delle sue dichiarazioni alla Procura per le contraddizioni evidenti nelle sue dichiarazioni.

Inoltre singolare l’episodio avvenuto all’udienza del 16 dicembre scorso, rinviata in quanto le persone offese chiamate a testimoniare non si sono presentate in aula, giustificando la loro assenza con il furto della loro auto avvenuta notte tempore. Successivamente è emerso che l’auto non era stata oggetto di furto, ma bensì era stata utilizzata da un familiare e poi incidentata.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Maria Assunta Argiolas e Luigi Esposito, mentre le persone offese dagli avvocati Gian Marco Mura e Gianfranco Meloni. La prossima udienza si terrà a fine aprile per sentire gli altri testi dell’accusa.

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