Il sindaco di Como e i clandestini in Barbagia. Giagoni: “Non siamo colonia per migranti”

Le dichiarazioni del coordinatore regionale della Lega.

Non ci sta il coordinatore regionale della Lega, Dario Giagoni alle parole del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, il quale ha dichiarato che i clandestini dovrebbero essere mandati in Barbagia. Dichiarazioni che non sono piaciute all’esponente politico della Regione, il quale ha invitato il primo cittadino lombardo a “collegare il cervello prima di parlare”.

“La Sardegna non è certamente terra di conquista da utilizzare a proprio piacimento quale destinazione di migranti che – dichiara il coordinatore regionale della Lega – a detta del sindaco di Como, potrebbero essere ospitati in presunte zone deserte della Barbagia in quanto a lui indesiderati. Le affermazioni rilasciate dal primo cittadino di Como sono a dir poco deliranti, oltre che offensive nei confronti della Sardegna, definita quasi la Cayenna di Stato per i migranti, frutto di un pregiudizio odioso e retrogrado e di una totale mancanza di conoscenza del territorio. Non posso tollerare da sardo, da rappresentate delle istituzioni che ancora oggi, nel 2022, si pensi alla nostra isola, terra di tradizioni e cultura millenaria, alla stregua di una desertica colonia da riempire a piacimento di chi saccente siede oltremare”.

“La Sardegna non è il dominio di nessuno e non verrà utilizzata per soddisfare le esigenze di chicchessia – prosegue- siamo e saremo un popolo laborioso che decide il suo presente e il suo futuro lontano da interferenze figlie di ideologie al limite del medioevale. Ringrazio, invece la consigliera del comune di Como, Alessandra Locatelli, che con assai maggior consapevolezza ha giustamente dichiarato che la splendida Sardegna e l’incantevole Barbagia non possono diventare luoghi dove mandare i clandestini. Perché il punto di tutto è che dovremmo impegnarci per non farli proprio  sbarcare nel nostro Paese. Solo così potremmo garantire dignità e rispetto ai sardi, agli italiani e anche ai tanti migranti onesti”.

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