La montagna cuore vivo della Sardegna: la Regione punta su comunità e innovazione

Todde, rapporto montagne Italia

La montagna cuore vivo della Sardegna: la Regione punta su comunità e innovazione

La montagna cuore vivo della Sardegna: la Regione punta su comunità e innovazione. Il 73% del territorio sardo ricade in area montana. Nessuno può definirlo periferia. La montagna rappresenta il cuore vivo della Sardegna e chiede attenzione, investimenti e fiducia. L’assessore agli Enti Locali e all’Urbanistica, Francesco Spanedda, rilancia questo messaggio con forza, durante il convegno di Santu Lussurgiu, dove UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) ha presentato il Rapporto Montagne Italia 2025.

All’incontro hanno preso parte anche il sindaco Diego Loi, il presidente di UNCEM Marco Bussone, la presidente di Anci e Uncem Sardegna Daniela Falconi, il presidente di INU Sardegna Francesco Licheri e il presidente di Sardarch Nicolò Fenu.

In Sardegna, quasi la metà dei comuni si trova in zona montana. Questi territori affrontano spesso isolamento, spopolamento e difficoltà nei servizi. Ma, secondo Spanedda, la montagna custodisce anche risorse cruciali: contribuisce all’equilibrio territoriale, produce energia, conserva identità culturali e protegge la biodiversità. “Qui si gioca una parte decisiva del futuro dell’isola”, dichiara l’assessore.

La Regione punta su queste aree con politiche concrete. L’ultimo bando per la rigenerazione urbana ha aumentato i fondi disponibili di 41 milioni, raggiungendo così un totale di 76 milioni di euro. I progetti finanziati valorizzano la qualità dell’abitare, la sicurezza e la vitalità delle comunità.

Un altro strumento chiave riguarda il Comparto unico regionale, che permette alla Regione di condividere competenze e risorse umane con i Comuni. Questo meccanismo rafforza la progettazione locale e riduce l’isolamento istituzionale dei territori più fragili.

La montagna sarda guarda anche all’innovazione. La Regione sostiene con convinzione la candidatura per l’Einstein Telescope, l’osservatorio sotterraneo per onde gravitazionali previsto a Sos Enattos, nel territorio di Lula. “Questa sfida scientifica e tecnologica dimostra che anche l’assenza di popolazione o di grandi attività produttive può diventare un vantaggio. L’innovazione può nascere proprio dove altri vedono solo marginalità”, spiega Spanedda.

La Regione crede in una Sardegna coesa, dove montagna e pianura, città e paesi, crescono insieme. “Per riuscirci – conclude l’assessore – dobbiamo investire proprio nei luoghi dove oggi la crescita incontra le maggiori difficoltà, ma dove le comunità resistono, si organizzano e costruiscono futuro”.

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