Senza soldi per il mangime, allevatore di Talana cede al Comune i maiali

La solidarietà all’allevatore di Talana.

Anche Coldiretti Sardegna esprime solidarietà a Stefano Arzu, che senza soldi per acquistare il mangime ai suoi maiali, ha consegnato la sua attività al Comune di Talana. ”L’allevatore è diventato il simbolo di un’agricoltura allo stremo”, ha dichiarato l’associazione e ha annunciato che domani mattina ci sarà una delegazione di solidarietà verso il socio.

Coldiretti Sardegna, guidata dal presidente e direttore regionale Battista Cualbu, Luca Saba e dal presidente, il direttore della Federazione locale Nuoro Ogliastra Leonardo Salis e Alessandro Serra si recheranno a Talana, dopo che Arzu è stato costretto a denunciare pubblicamente, con il gesto estremo di consegnare i propri animali al sindaco di Talana, la grave difficoltà che sta vivendo a causa del mancato ricevimento del Premio unico e del benessere animale dei suini che sta mandando in corto circuito una azienda modello in un momento particolarmente difficile per tutto il mondo agricolo.

“Stefano Arzu, persona onesta e generosa oltre che un lavoratore instancabile – dichiara l’Organizzazione agricola -, rappresenta un modello per Coldiretti che lo ha sempre portato ad esempio per la sua determinazione, coraggio e intuizione di aver dato vita nel periodo più nero della suinicoltura sarda massacrata dalla peste suina africana ad un allevamento in semibrado nel massimo rispetto di tutte le prescrizioni sulla biosicurezza”.

L’allevatore negli ultimi anni ha lottato e portato avanti la propria azienda con grande passione. “Ciò nonostante sia stato tartassato dalle continue limitazioni e blocchi di movimentazione dei propri animali – proseguono i dirigenti di Coldiretti -, per casi di peste suina estranei alla sua azienda che aveva l’unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Blocchi che gli hanno causato ingenti perdite dovute alla mancata vendita dei suini (causando oltre la mancata vendita anche ulteriori spese di mangime e lavoro)”.

Non solo da alcuni anni Stefano Arzu ha ritardi per alcune anomalie non imputabili né all’azienda agricole e neppure al centro di assistenza agricola Coldiretti Nuoro Ogliastra che ha presentato la domanda e sta seguendo da mesi negli uffici di Argea la sua pratica, come quella di tanti altri soci che si trovano nelle stesse condizioni. A questo si è aggiunto anche il ritardo nel percepire il benessere animale dei suini del 2021. “Cifre importanti per una azienda dai numeri importanti e liquidità vitali per un’azienda suinicola che arriva anche da due anni neri a causa del Covid – spiega Coldiretti -, perché il settore è tra quelli che maggiormente ha risentito delle prescrizioni per limitare la diffusione del virus”.  

Oltre 40% i rincari per l’acquisto dei mangimi, 80% e 50% quelli per l’energia elettrica e il gasolio. Domenica scorsa Stefano Arzu ha denunciato questo stato di cose, aggravato dal rincaro indiscriminato di tutte le materie prime che stanno mettendo in seria difficoltà la tenuta di migliaia di aziende agricole e della trasformazione e lo ha fatto mettendoci la faccia, vista la sua riconosciuta generosità, anche a nome di tutti i colleghi dei vari settori agricoli. “Tutto il comparto agricolo, da quello dell’allevamento a quello agricolo, sta vivendo momenti di forte crisi e difficoltà a causa del rincaro prezzi, della pessima annata e di una cieca ed elefantiaca burocrazia che sta raggiungendo livelli assurdi e paradossali – denuncia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Stanno mettendo in crisi anche realtà prime sconosciute a questi temi come la Cooperativa di Arborea che ieri lo ha denunciato pubblicamente”.

“Per questo – continua il direttore Luca Saba – abbiamo chiesto e continuiamo a sollecitare (mettendoci a disposizione), la Regione con a capo l’assessorato all’Agricoltura ed Argea a prendersi carico e risolvere in tempi velocissimi le varie anomalie delle pratiche e dei vari sistemi ed algoritmi, in particolare in questo momento, in cui le aziende sono allo stremo”.

“A maggior ragione – dicono Cualbu e Saba – non capiamo l’uscita improvvida e non documentata dell’assessora all’Agricoltura, che anziché attivarsi per risolvere il caso particolare e con esso quello generale (come nelle intenzioni di Arzu) si è avventurata a dare risposte personali con dati sbagliati (le aziende di cui parla Arzu sono due) che hanno avuto anche la doppia colpa di mettere in discussone l’onestà dell’allevatore”.

“Sono momenti in cui serve buon senso e operatività e la collaborazione di tutti – affermano i dirigenti di Coldiretti Sardegna –. Il rincaro prezzi, la pessima annata e la burocrazia sta colpendo in modo indistinto tutto il comparto agricolo, per questo servono interventi immediati, a cominciare dallo sblocco delle pratiche comunitarie. Come sempre saremo di stimolo alla Giunta con le nostre proposte concrete ma saremo anche inflessibili perché il tempo è scaduto per tutti e si rischia sul serio di mettere in ginocchio migliaia di aziende agricole”.   

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