Sebastiano Secci è accusato di tentato omicidio.
È ancora ricoverata in gravi condizioni la donna massacrata di botte a Irgoli nella serata tra sabato e domenica dal suo compagno Sebastiano Secci, macellaio 56enne del posto. La vittima ha riportato diverse fratture alla testa e al corpo e danni ad alcuni organi. Un’aggressione feroce che ha sconvolto tutto il Nuorese.
È infatti dai diversi Comuni del territorio che arriva la solidarietà nei confronti di P.D., dopo il gravissimo pestaggio, da parte del 56enne che aveva già ucciso un’altra donna nel 2008. Tra questi, il vicino Comune di Orosei che ha manifestato profondo sgomento e senso di impotenza. “Quel gesto, quella violenza può essere descritta come abietta, spregevole, ignobile, vile, ma le parole non bastano – scrive l’amministrazione comunale – nessuna tra le tante parole conosciute può descrivere ciò che è successo ad una donna, ad una madre, ad una compagna. Ci stringiamo tutti noi dell’amministrazione e tutta la nostra comunità attorno a Patrizia e ai suoi figli”.
È proprio Orosei che nel 2008 aveva perso la sua concittadina Maria Antonietta Masala, uccisa barbaramente proprio dall’ex cognato Sebastiano Secci nel suo supermercato. Reato al quale era stato punito soltanto a 16 anni di reclusione e dove ha potuto godere della libertà già tre anni fa. La vicinanza alla vittima arriva anche dalla vicina Loculi, dove il sindaco Alessandro Luche ha scritto un pensiero per la vittima che ora sta lottando tra la vita e la morte. “Lo sconcerto per il tragico gesto che si è verificato ieri a Irgoli, ci lascia tutti attoniti e preoccupati per così tanta inqualificabile violenza – ha dichiarato – inferta alla nostra conterranea Patrizia. Lo sdegno è incommensurabile, anche per l’intera comunità di Loculi che si unisce al grido di condanna di simili condotte e di così tanta ferocia ai danni di una donna.Resisti Patrizia, noi siamo con te”.
Il Comune di Irgoli, luogo dove è accaduto il fatto, ha preso le distanze dal grave gesto accaduto contro la sua concittadina chiamando in causa le discriminazioni contro le donne, come matrice su cui si attua la violenza maschile. “La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani – scrive tra le righe un comunicato l’amministrazione irgolese – e una forma di discriminazione contro le donne che comprende tutti gli atti di violenza fondati sul genere”. L’amministrazione del paese del Nuorese ha poi riconosciuto essere “un fenomeno diffuso a livello mondiale”, riconoscendo anche il ruolo dei movimenti delle donne nel “affrontare tale fenomeno, ampliando a ogni livello approfondimenti e ricerche oltre che azioni di sostegno e protezione”. Il Comune ha poi sottolineato che “il contrasto deve diventare priorità assoluta delle istituzioni”.
Il 56enne, con una condanna alle spalle per omicidio, è stato arrestato soltanto dopo che le condizioni della donna si sono aggravate. La 50enne infatti, dopo diverse ore dal pestaggio, è stata portata d’urgenza al San Francesco di Nuoro con dolori forti e fratture e ricoverata in terapia intensiva. Dopo aver sentito i racconti dei vicini e viste le gravi condizioni della donna, la vicenda aveva iniziato ad assumere un contorno diverso. I carabinieri, prima intervenuti per un litigio e denunciato a piede libero il macellaio, si sono ritrovati davanti uno scenario ben più drammatico. Lesioni gravi, l’accusa, che poi si è trasformata in quella di tentato omicidio. L’uomo si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida.
Il racconto choc dei vicini di casa e le indagini.
Un vero e proprio film dell’orrore quello che si sono trovati davanti i vicini di casa della donna, completamente ricoperta di sangue dopo l’aggressione da parte del suo compagno. “Era irriconoscibile”, dicono i vicini che hanno aperto alla vittima che ha avuto la forza di fuggire via dalla sua casa di via Grazia Deledda dopo l’aggressione. Fa tutto il resto il racconto del terribile pestaggio, dove P.D si è salvata soltanto grazie all’aiuto dei vicini che l’hanno soccorsa e che poi hanno chiamato i carabinieri. Sebastiano Secci, stando ai primi accertamenti condotti dai militari, ha persino scagliato alcuni mobili addosso alla 50enne, procurandole anche fratture in diverse parti del corpo. Le sue condizioni restano infatti ancora molto gravi. Patrizia ha subìto traumi molto seri ad un occhio, alla testa e ha un rene danneggiato.