Lavoratori in nero tra Gallura e Nuorese: sanzioni a 18 aziende

Carabinieri

Sanzioni per 18 aziende a Nuoro e in Gallura.

Oltre il 67% dei lavoratori impiegati in 18 aziende tra la Gallura e il Nuorese erano in nero. I controlli, effettuati nel bimestre scorso nei comuni di San Teodoro, Budoni, Loculi, Tortolì, Bari Sardo, Macomer e Genoni, hanno mostrato violazioni nella sicurezza dei lavoratori e irregolarità del rapporto di lavoro. È quanto emerge da un bilancio stilato dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Nuoro, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Nuoro e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Tutte le imprese controllate – attive in vari settori produttivi – presentavano irregolarità, principalmente legate all’impiego di lavoratori non in regola e “in nero”, oltre a violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Su un totale di 61 lavoratori verificati, 41 sono risultati irregolari per inadempienze connesse al rapporto di lavoro, mentre 7 sono stati individuati come lavoratori in nero, di cui 3 cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, ma privi di copertura assicurativa, previdenziale e di regolare contratto.

Nel settore edile, le principali violazioni hanno riguardato proprio il ricorso a lavoratori in nero e gravi carenze sul fronte della sicurezza: impiego di personale senza visita medica di idoneità, assenza della formazione obbligatoria e utilizzo di strutture non conformi come passerelle, ponti su cavalletti e attrezzature da lavoro.

Anche negli allevamenti ovini sono stati trovati lavoratori in nero, privi di sorveglianza sanitaria e della formazione prevista. In una falegnameria operante nel comparto industriale, gli operai addetti all’installazione dei manufatti lavoravano su ponti su cavalletti non idonei, in violazione delle norme di sicurezza.

Irregolarità sono state accertate anche in ambito commerciale e nei pubblici esercizi (bar, pasticcerie, ristoranti), dove sono stati trovati lavoratori privi di contratto e di qualsiasi tutela previdenziale. In due di queste attività, inoltre, è stata contestata l’installazione di impianti di videosorveglianza non autorizzati, idonei al controllo a distanza dei dipendenti. Complessivamente, i Carabinieri hanno elevato sanzioni per un importo di 38.326 euro e recuperato contributi previdenziali e assicurativi per 3.500 euro.

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