Spaccio di droga a Nuoro ed estorsione, nei guai 12 giovani con vite parallele

Le misure cautelari nei confronti di 12 giovani nuoresi.

Nelle prime ore mercoledì 9 giugno, la squadra mobile di Nuoro ha eseguito, su ordine della Procura dei minorenni di Sassari, 12 misure cautelari, di cui quattro di permanenza in casa, sei di collocamento in comunità; due misure cautelari con prescrizioni (obbligo di mantenere il domicilio presso l’abitazione familiare con divieto di uscire da essa dalle ore 21 alle ore 7, divieto di frequentare bar, sale da gioco o altri simili luoghi di ritrovo, divieto di frequentare pregiudicati o tossicodipendenti e divieto di frequentare gli altri indagati o comunicare con loro, adesione al progetto educativo predisposto dall’ufficio di Servizio sociale minorile e la partecipazione ad un percorso terapeutico presso il SERD) nei confronti di altrettanti soggetti, tra i 15 e i 18 anni, questi ultimi all’epoca dei fatti tutti minorenni, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di detenzione o cessione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso ed estorsione in concorso.

I provvedimenti in argomento, emessi dal Gip presso il Tribunale di Sassari, sono l’epilogo di un’attività investigativa condotta dalla squadra mobile nuorese nel periodo compreso tra l’aprile 2019 e il 2020, inerente una fiorente attività di spaccio svolta nel capoluogo barbaricino. Tre giovanissimi sono accusati, inoltre, di estorsione per aver costretto i coetanei a saldare il proprio debito per l’acquisto della droga.

L’indagine condotta dalla polizia di Stato ha tratto origine, circa un anno e mezzo fa, dal rinvenimento nel centro storico di sei dosi di sostanza stupefacente tipo marijuana, probabilmente abbandonata dai pusher disturbati dai controlli delle pattuglie della sezione Volanti.

Nel corso del successivo sviluppo investigativo,  gli operatori della squadra mobile sono riusciti a delineare la rete di giovani spacciatori che, incessantemente, con frequenza oraria, si sono dimostrati pronti a soddisfare le esigenze dei giovani consumatori, molti in età scolare, e determinati con pericolosa pervicacia ad ottenere il provento dello spaccio. Le diverse attività tecniche e di investigazione tradizionale  nei confronti degli indagati, corroborate da importanti riscontri hanno fatto via via emergere lo spessore e l’accreditamento degli stessi agli occhi degli assuntori. Le innumerevoli conversazioni captate hanno consentito di accertare numerosi incontri fugaci con scambi di dosi e denaro.

L’operazione ha disvelato una vita parallela di ragazzi, che dopo la scuola o gli impegni sportivi si dedicavano a spacciare e a consumare droga, in un substrato sociale dove  sono maturate pericolose situazioni conflittuali legate alla dipendenza e ai soldi facili, finanche a generare tra i giovani spacciatori e assuntori risse, minacce e percosse.

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