Gli organi di Paolo Sanna sono stati prelevati.
Gli organi di Paolo Sanna, il vicino di casa ucciso dal vicino Roberto Gleboni, autore della strage famigliare a Nuoro, che poi si è tolto la vita, saranno donati. A conclusione dell’accertamento di morte cerebrale di Paolo Sanna l’equipe della Rianimazione dell’Ospedale San Francesco, diretta dal dottor Peppino Paffi, ha potuto procedere al prelievo.
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”Conoscevo Paolo – dichiara, con comprensibile commozione, Peppino Paffi – e non è stato facile, da un punto di vista emotivo, mantenere la lucidità e la “freddezza” necessarie ad accompagnarlo in questo suo ultimo slancio di grande generosità. Per questo voglio ringraziare gli operatori sanitari dell’Ospedale che hanno lavorato senza sosta, in queste ore drammatiche, la Coordinatore Locale Aziendale dei Trapianti, Dottoressa Pietrina Ticca, e la squadra di psicologi aziendali che hanno supportato pazienti, familiari, e noi operatori”. La ASL n. 3 di Nuoro ringrazia dal profondo del cuore i familiari di Paolo Sanna, già stimato dipendente dell’azienda, per il gesto di grande generosità dimostrato in quest’assurda tragedia.
Le condizioni dei feriti.
Sono ancora ricoverati presso l’ospedale San Francesco di Nuoro i due sopravvissuti alla strage familiare: la madre e il figlio 14enne di Roberto Gleboni. Maria Riccardi si trova ancora nel reparto di Rianimazione, con una prognosi riservata. Dopo aver superato la prima notte in ospedale, le sue condizioni sembrano stabili, e non appena sarà in grado, verrà interrogata dagli investigatori. La sua testimonianza potrebbe essere cruciale per chiarire il movente dell’accaduto. Il secondo figlio del pluriomocida ha riportato ferite lievi. Il ragazzo, unico sopravvissuto della famiglia, rimane ricoverato sotto osservazione e riceve un costante supporto psicologico. Anche lui sarà ascoltato dagli inquirenti.