Bad’e Carros trasformato in carcere per boss mafiosi: Nuoro dice no

Nuoro dice no al 41 bis a Badu ’e Carros

Nuoro dice no al 41 bis a Badu ’e Carros. La prospettiva di trasformare il carcere di Badu ’e Carros in una struttura destinata esclusivamente ai detenuti sottoposti al regime del 41 bis accende un forte allarme istituzionale e sociale a Nuoro. L’ipotesi, tutt’altro che teorica, solleva interrogativi profondi sull’identità e sul futuro della città e dell’intero territorio barbaricino.

Il sindaco Emiliano Fenu interviene con decisione dopo le prese di posizione del vescovo Antonello Mura e della presidente della Regione Alessandra Todde, sottolineando come i lavori in corso e i trasferimenti già avviati rendano lo scenario concreto. Secondo il primo cittadino, la questione non può ridursi a una scelta tecnica o amministrativa, perché incide direttamente sulla percezione esterna di Nuoro e sulle sue prospettive di sviluppo.

Nuoro tra rilancio e visione futura


Negli ultimi anni Nuoro ha avviato un percorso ambizioso di rilancio economico, culturale e scientifico. La città dialoga con università ed enti di ricerca, investe su infrastrutture strategiche come l’area dell’ex Artiglieria e lavora su progetti di respiro internazionale, tra cui la candidatura a ospitare l’Einstein Telescope. In questo contesto, l’idea di un carcere dedicato esclusivamente al 41 bis rischia di sovrapporre all’immagine della città un’etichetta di marginalità e isolamento.

Il sindaco ribadisce la necessità di interrogarsi sull’impatto che una simile scelta produrrebbe sulla capacità di Nuoro di presentarsi come luogo aperto, competitivo e orientato al futuro. La città, spiega, non può apparire come una colonia penale mentre costruisce una nuova identità fondata su innovazione e conoscenza.

La posizione della Regione Sardegna


La presidente Alessandra Todde esprime una contrarietà netta all’ipotesi di concentrare il 41 bis a Badu ’e Carros. Secondo la Regione, una decisione strutturale di questo tipo scaricherebbe sull’isola costi, rischi e carichi sproporzionati, senza alcun confronto preventivo con le istituzioni sarde. Todde ricorda come la Sardegna ospiti già un numero elevato di detenuti al 41 bis in rapporto alla popolazione, tutti provenienti da altre regioni.

Un confronto richiesto al Governo


Comune e Regione chiedono ora un confronto istituzionale serio e trasparente con il Governo e con il ministero della Giustizia, affinché ogni valutazione tenga conto delle strategie di crescita e della visione che Nuoro porta avanti. Le scelte sul carcere di Badu ’e Carros, sottolineano le istituzioni locali, devono risultare ponderate, condivise e rispettose del diritto del territorio a costruire il proprio futuro senza subire decisioni calate dall’alto.

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