Distanze di almeno due metri nei locali per la ripartenza, la rabbia degli esercenti di Nuoro: “Non ci sono gli spazi”

Il messaggio degli esercenti sul nuovo Dpcm.

Esplode la rabbia degli esercizi pubblici a seguito delle norme dettate per la riapertura dei locali, le quali prevedono, tra le altre cose, il distanziamento minimo di due metri all’interno del locale, cosa che, come viene spiegata di seguito, ridurrebbe e non di poco la capacità di un locale.

“Come se non fossero bastati questi lunghi e interminabili periodi di zona arancione e rossa, quando finalmente potremo riaprire lo dovremo fare con delle norme ancora più ristrette. Infatti nelle nuove linee guida per le riaperture approvate dalle regioni e che andranno dentro il nuovo Dpcm viene imposto ai pubblici esercizi e non solo un distanziamento interpersonale di due metri all’interno dei locali anziché uno come è stato sempre nell’ultimo anno. Viceversa per gli spazi esterni il distanziamento rimane di un metro”. Afferma Silverio Nanu rappresentante per i pubblici esercizi della FIPE Confcommercio Nuoro-Ogliastra

“Un danno enorme per le imprese del settore che non hanno a disposizione uno spazio all’aperto o che stanno sul fronte strada e quindi non possono installare tavolini per evidenti problemi di sicurezza stradale. Abbiamo stimato attraverso una rilevazione che il 42% delle imprese da noi contattate non hanno questa possibilità o comunque hanno forti difficoltà a farlo. Questo significa non riaprire.” – continua Nanu.

E’ veramente una misura draconiana che ammazza tutti coloro che non potranno espandere la loro capacità di accoglienza in spazi esterni, – prosegue Nanu – pensate da alcune nostra analisi un locale che prima della pandemia aveva 100 posti a tavola li ha ridotti a 45 per rispettare il distanziamento di un metro ed oggi si troverà 16 posti, cioè lontano da una qualsiasi possibilità di sostenibilità aziendale. Di fatto ci dicono di aprire per non aprire, mi sento veramente preso per i fondelli e come me tanti miei colleghi che dovranno gettare la spugna definitivamente. Chi fa queste norme è lontano anni luce dalla realtà, che senso ha scrivere nelle premesse della proposta di modifica delle norme che così come sono state predisposte nell’ultimo anno, hanno funzionato bene e poi ci danno una mazzata per ucciderci definitivamente.”

“Abbiamo scritto a tutti i sindaci del territorio per poter chiedere di concedere nei limite del possibile e del rispetto delle nome di sicurezza stradale maggiori spazi per le imprese coinvolte da questo provvedimento infausto e soprattutto per sburocratizzare le procedure di richiesta evitando di richiedere la tassa per il suolo pubblico. Sarebbe un atto di grande solidarietà per l’intero settore”, conclude Gian Luca Deriu direttore della Confcommercio Nuoro-Ogliastra.

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