Mancano i pediatri a Nuoro, Soddu: “Sbagliato il conteggio dei bambini”

La mancanza di pediatri a Nuoro.

Attualmente a Nuoro sono in servizio due pediatri a fronte di una popolazione di 1618 bambini, che rientrano nella fascia da zero a sei anni, come risulta dai registri del servizio anagrafe comunale. Una situazione che ha portato la segretaria provinciale della Federazione italiana medici pediatri, Anna Mulas, a chiedere all’Ats la pubblicazione della “sede carente” dal momento che, come prevede l’accordo collettivo nazionale, “può essere iscritto un pediatra per ogni 600 residenti, o frazione superiore a 300, di età compresa tra 0 e 6 anni, risultante alla data del 31 dicembre dell’anno precedente”. A Nuoro, quindi, dovrebbero essere iscritti tre pediatri.

Secondo quanto fa sapere la Fimp, finora l’Ats non ha dato seguito alla richiesta perché secondo i dati in suo possesso, forniti dall’Istat, il numero di bambini compresi nella fascia interessata sarebbe invece di 1254 e non supererebbe così la frazione di 300 per ottenere il terzo pediatra.

Sul problema interviene il sindaco Andrea Soddu che ribadisce la necessità che l’Ats pubblichi senza ulteriori esitazioni la sede carente per Nuoro: “La vicenda, – afferma il sindaco -, potrebbe nascere da un malinteso sull’acquisizione dei numeri. Faccio presente che dal 1 aprile 2019 il Comune di Nuoro è entrato nell’anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) e non esiste più la statistica anagrafica a livello locale. Pertanto il dato ufficiale da prendere in considerazione non è quello dell’Istat, ma quello comunicato dal settore demografico dell’ente”.

“Il capoluogo, – continua Soddu -, che fino a 2 anni fa poteva contare su 4 pediatri, adesso si ritrova ad averne la metà e questo non può essere giustificato dal solo calo demografico. Nuoro soffre già di una grave carenza di personale medico a tutti i livelli, evitiamo questo ennesimo disagio a bambini e famiglie. Chiediamo alla Regione e all’Ats di farsi immediatamente carico della situazione per non lasciare sguarnito un servizio essenziale come quello pediatrico”.

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