Uccisa la madre con un’accetta, le richieste del Pm
Dopo una lite Salvatore Franceschi, 59enne di Oliena, colpì la madre ottantottenne con un’accetta mentre era distesa sul letto. Subito dopo, chiamò i soccorsi. La donna, gravemente ferita, finì in coma e poi andò in una struttura di assistenza a Padru, dove due mesi dopo morì a causa delle lesioni subite. Franceschi è ora sotto processo per omicidio presso la Corte d’Assise di Nuoro, presieduta da Elena Meloni, e il pubblico ministero Riccardo Belfiori ha richiesto una condanna di 21 anni di reclusione.
Inizialmente, Franceschi aveva sostenuto che le ferite erano legate a incidente domestico, ma le indagini dalla Squadra mobile di Nuoro hanno cambiato tutto. Il pubblico ministero ha sottolineato la gravità del crimine, considerando le attenuanti generiche alla stregua delle aggravanti, specialmente data la natura del delitto commesso contro la madre.
La difesa ha cercato di riqualificare l’accusa da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, affermando che Franceschi non aveva intenzione di uccidere sua madre. Secondo la difesa aveva interrotto l’azione resosi conto di ciò che stava facendo, chiamando immediatamente i soccorsi. La richiesta della difesa comprendeva il riconoscimento delle attenuanti generiche e la richiesta di una pena minima. La prossima udienza sarà il 6 maggio e in quell’occasioen dovrebbe arrivare anche la sentenza.