Gadoni celebra la memoria mineraria: Todde e Cani rilanciano il futuro di Funtana Raminosa

La Todde definisce il futuro della miniera di Funtana Raminosa. La governatrice riflette sulla rinascita delle aree minerarie sarde

La Todde definisce il futuro della miniera di Funtana Raminosa. Un viaggio nella memoria mineraria della Sardegna e uno sguardo concreto verso il futuro. A Gadoni, la presidente della Regione Alessandra Todde e l’assessore dell’Industria Emanuele Cani hanno partecipato alla presentazione del volume “Funtana Raminosa. Erranti per le lente gallerie smarriti nell’oblio”, curato da Gabriele Calvisi e promosso dall’Associazione dei minatori Cuprum, in collaborazione con il Comune di Gadoni.

La giornata è iniziata con la visita alla storica miniera di Funtana Raminosa, guidata da Franco Moro, presidente dell’associazione Cuprum. Todde, Cani e Calvisi hanno incontrato gli ex minatori e camminato negli spazi che raccontano la storia di un mestiere antico e faticoso. Al Centro Polifunzionale di via Umberto I, gremito di cittadini, si è poi tenuta la presentazione ufficiale del libro, moderata dal giornalista Giuseppe Deiana.

Essere qui oggi è un’emozione profonda – ha detto la presidente Todde –. Parlare con i minatori, sfogliare il libro e rivivere quelle storie significa restituire dignità a una comunità che ha dato tanto alla Sardegna. Questi luoghi devono rinascere, devono diventare spazi di innovazione e sostenibilità. Penso ai grandi progetti come l’Einstein Telescope, che possono trasformare la nostra isola in un laboratorio di futuro.”

L’assessore Cani ha sottolineato l’impegno della Regione nel ridare valore economico e sociale ai territori minerari. “Abbiamo un dovere morale verso queste comunità – ha dichiarato –. Le miniere dismesse possono diventare nuove opportunità di lavoro e sviluppo grazie alle tecnologie legate all’estrazione sostenibile delle materie prime critiche.”

Il volume, pubblicato da Isolapalma, raccoglie 190 fotografie e 37 pagine di testi dedicati alla miniera e ai suoi protagonisti. Come ha spiegato il curatore Calvisi, “la fotografia è un parente stretto del ricordo, capace di dare un colpo al cuore e far riaffiorare la memoria collettiva di una terra che continua a cercare la sua rinascita.”

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