Auto di lusso e case, la doppia vita da narcotrafficante di un allevatore a Orune

Sequestrati beni a un allevatore di Orune che sarebbe coinvolto nello spaccio di droga.

Quell’alto tenore di vita che un allevatore di Orune di 40 anni aveva creato dei sospetti. Ora l’uomo è stato colpito da un provvedimento di sequestro preventivo dei beni e c’è un’indagine sullo spaccio di droga. Il gip di Nuoro Giovanni Angelicchio, su richiesta del pm Ireno Satta, ha giustificato il provvedimento a causa della sproporzione dei beni, tra cui un’Audi A5 e due appartamenti a Orune e Sassari, per un importo di 320mila euro, e contanti pari a 4mila euro, rispetto ai redditi dichiarati.

Il sospetto è che l’allevatore abbia collaborato con altre due persone, nella provincia di Nuoro, nella coltivazione della cannabis tra Orune, Fonni e Mamoiada, mentre era addetto alla commercializzazione. Il tutto è emerso a seguito dell’operazione “Easy Hemp”, annunciata in una conferenza stampa dal comandante Alessandro Ferri e dal comandante dei carabinieri di Nuoro Elvio Sabino Labagnara.

L’operazione è stata attivata dopo che un pacco contenente 160 chili di marijuana è stato localizzato ad Ascoli Piceno dalla Guardia di finanza nel deposito di un corriere, che arrivava dal Nuorese. Le successive perquisizioni e analisi delle banche dati hanno condotto gli investigatori sulla pista dei tre indagati e successivamente hanno consentito di rinvenire e sequestrare 2.400 piante di cannabis e 583 kg di foglie e infiorescenze di ottima qualità, nonché diversi macchinari per la lavorazione. Inoltre, la documentazione contabile dell’azienda agricola dell’allevatore non è risultata conforme alle leggi per la coltivazione legale della cannabis e sono stati identificati prestanome impiegati per arricchire l’allevatore.

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