Il Tribunale ha riconosciuto il valore della protesta dei pastori a Siniscola.
Un gruppo di 26 pastori, che protestarono lungo la statale 131 Dcn a Siniscola, è stati assolto dal tribunale di Nuoro. Agli imputati è stato riconosciuto il valore della protesta contro il basso prezzo del latte e, dunque, la giudice Claudia Falchi Delitala, ha considerato l’azione non delittuosa, ma solo una questione amministrativa.
Secondo la giudice, i bidoni del latte utilizzati dai pastori non costituivano “congegni o altri oggetti” come definito dalla legge, ma erano piuttosto una forma di espressione della loro protesta. Inoltre, la protesta ha ricevuto un certo grado di sostegno da parte delle istituzioni, inclusi sindaci e ministri, che si unirono ai cortei di protesta.
La decisione di assolvere i pastori è stata basata sull’argomentazione che la protesta, nonostante le mancanze formali, era motivata da preoccupazioni legittime riguardo al settore lattiero-caseario sardo. La giudice ha sottolineato che i “fusti” utilizzati durante la protesta avevano un significato principalmente simbolico e morale, anziché materiale.
Inoltre, il Tribunale ha evidenziato il sostegno ampio e trasversale della popolazione, sia sarda che non, alle rivendicazioni dei pastori, considerando la difficile situazione economica del settore lattiero-caseario e il rischio di povertà per molte famiglie. Questo sostegno, proveniente anche dalle istituzioni, avrebbe potuto influenzare la percezione dei manifestanti, portandoli a credere che la loro azione fosse moralmente giustificata nonostante le questioni formali.
La decisione del Tribunale di Nuoro riflette quindi una comprensione più ampia del contesto sociale ed economico della protesta dei pastori, considerando non solo gli aspetti legali ma anche quelli sociali e politici. Così i 26 pastori coinvolti nella protesta del 8 febbraio 2019 lungo la statale 131 dcn, vicino a Siniscola, accusati di bloccare il traffico in segno di protesta contro il basso prezzo del latte, sono tutti assolti.