Protesta del latte sulla 131, assolti quattro pastori: “Lottiamo contro le ingiustizie”

Assolti quattro pastori processati per le proteste del latte

Assolti per il reato di blocco stradale quattro pastori che il 13 febbraio 2029 parteciparono alla protesta del latte sulla 131 al bivio per Lula. Davanti al Tribunale di Nuoro festeggiano i quattro imputati, i loro avvocati ed esulta anche la deputata M5s Alessandra Todde che pubblica la loro foto. “Sono giustamente felici dopo quattro anni sulla graticola per un reato che non avevano commesso. Mi unisco alla loro gioia e accolgo con grande soddisfazione la battaglia per i diritti giustamente riconosciuta stamattina dai giudici, perché di difesa dei diritti si è trattato e non di un fatto delittuoso”.

I quattro assolti

L’accusa chiedeva otto mesi, ma è arrivata l’assoluzione per Emanuele Carta, Antonio Carta, Domenico Carta e Silvio Goddi. È passata bla linea dei loro avvocati Michele Zuddas, Giulia Lai, Adriano Sollai, Giuseppe Talanas e Marcella Cabras. “Questa è una sentenza storica che costituisce un precedente anche per altri pastori a processo per quei fatti del 2019 – spiega la parlamentare nuorese -. Quando gli allevatori in ginocchio per il prezzo del latte – che non ripagava nemmeno le spese di produzione – sono stati costretti a una lotta pacifica ma dura per difendere il loro lavoro.

“Mi hanno molto colpito le parole di Antonio Carta, uno dei quattro imputati di questo processo, quando in aula ha deciso di rendere una dichiarazione spontanea e di spiegare le cose come stavano – spiega la Todde -. ‘Davanti a voi avete dei padri di famiglia che hanno educato ed educheranno i loro figli a lottare per sconfiggere le ingiustizie. Punendo noi non farete altro che alimentare la loro voglia di lottare'”.

“Sono parole che rendono bene la dignità e l’onestà dei lavoratori sardi, in particolare di una categoria che ha costituito e costituisce storicamente la spina dorsale della produzione di questa terra – conclude -. Che non abbassa la testa ma difende a viso aperto e ripeto pacificamente, il diritto al lavoro e al futuro dei propri figli.

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