“Soglie”, Arte contemporanea nella Torre di San Giovanni di Sinis

“Soglie”, a cura di Luca Cheri con la Fondazione Mont’e Prama

“La Fondazione Mont’e Prama è orgogliosa di presentare “Soglie”, un ciclo di installazioni pensate appositamente per gli spazi della Torre di San Giovanni di Sinis.
La Torre di San Giovanni di Sinis, costruita tra il XV e il XVI secolo sull’altura davanti all’area archeologica di Tharros, sorge in posizione liminare: affacciata sul mare, costantemente esposta al maestrale, al confine tra terra e cielo. 
Il progetto Soglie si propone di trasformare quella che era un tempo una struttura militare di presidio e controllo in un luogo di accoglienza e di relazione, attraverso un ciclo di installazioni di artisti contemporanei”.

“Il progetto ripensa la funzione della Torre, interpretandola come soglia, come punto di sosta e di passaggio: un luogo in grado non solo di accogliere chi arriva, ma anche di aprirsi alla luce, all’atmosfera, alla memoria del paesaggio. 
L’accoglienza qui non è intesa come gesto retorico, ma come pratica concreta e radicale, che assume il rischio dell’esposizione e il valore del sostare.
La Torre ospiterà tre interventi all’anno, affidati ad artisti emergenti.
Si tratterà di opere concepite come momenti di “resistenza leggera” al contesto storico e ambientale: pensate per interagire con la verticalità della pietra, con la luce radente dell’alba e del tramonto, con la forza invisibile del vento”.


Più che occupare lo spazio, le installazioni lo abiteranno con misura, lasciandosene per così dire attraversare. 
Il progetto dialoga attivamente con la dimensione archeologica del contesto: la torre, prossima all’antica città di Tharros, non è un contenitore neutro, ma parte integrante della narrazione.
Come già avvenuto in esperienze recenti che hanno intrecciato arte contemporanea e preistoria (tra cui la mostra Sulle spalle dei giganti), anche in Soglie il contesto storico è al centro del processo artistico e curatoriale.
L’approccio è dichiaratamente interdisciplinare: arte, architettura, archeologia si intrecciano in un dispositivo curatoriale che privilegia l’ascolto, la sostenibilità e la relazione. 
La Torre diventa un laboratorio relazionale: da punto di osservazione si fa luogo che accoglie lo sguardo dell’altro, che si apre allo spazio e registra lo scorrere del tempo.
 
“L’intervento inaugurale del ciclo sarà affidato al duo artistico Heart Studio • Mænās, formato da Bruno Savona e Martina Silli.
Con base a Santadi, il duo artistico sviluppa un linguaggio visivo che attraversa discipline diverse – dalla fotografia all’illustrazione, dalla grafica alle arti visive – costruendo progetti installativi capaci di generare esperienze percettive dirette, coinvolgenti e ricche di risvolti partecipativi.
La loro ricerca si fonda su un’interazione inusuale tra manuale e digitale, tra spontaneità e controllo, tra gesto istintivo e progettazione meticolosa”.

“L’obiettivo non è la rappresentazione, ma la creazione di ambienti in grado di accogliere il visitatore in una dimensione sospesa e immersiva, dove l’ascolto diventa forma e l’attenzione si fa materia.
Tra i progetti più significativi degli ultimi anni – caratterizzati da coerenza poetica e rigore estetico – si ricordano le installazioni sensoriali realizzate per le Giornate del Respiro curate da Sardegna Teatro, gli interventi site-specific al Padiglione Tavolara di Sassari e la partecipazione a residenze e mostre in contesti istituzionali e indipendenti”.

“Per la Torre di San Giovanni, Heart Studio Mænās realizzerà un’installazione dal titolo “Altri Mondi” capace di raccogliere e rilanciare le suggestioni del luogo: il vento, la luce, la pietra, l’idea di soglia.
Un’opera concepita non per imporsi, ma per accogliere: un’abitazione temporanea dello spazio, che riflette il paesaggio e ospita la presenza umana”.

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