Previdenza integrativa in crescita: un approfondimento

La fine del 2022 ha portato con sé un notevole aumento del numero di persone che in Italia hanno optato per una o più forme di previdenza complementare. Il numero, infatti, è salito a 9,2 milioni, con un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un tasso di copertura del 36,2% dell’intera forza lavoro.

I dati riportati stati resi noti dalla Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, che ha presentato i numeri alla Camera dei Deputati. Il presidente Covip Balzani ha riferito che attualmente i fondi negoziali contano 3,7 milioni di iscritti e quasi 1,8 milioni sono iscritti ai fondi aperti. 3,5 milioni partecipano, invece, ai nuovi Pip e circa 650.000 persone sono iscritte ai fondi pensione preesistenti. Nel nostro Paese sono presenti 332 fondi pensione: 33 fondi negoziali, 40 fondi aperti, 68 Pip e 191 fondi pensione preesistenti.

I dati in questione ci dicono anche che il totale delle risorse destinate alla previdenza integrativa sono pari al 10,8% del PIL, nonché al 4% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Cifre molto rilevanti che richiedono, quindi, un approfondimento. 

Scegliere una pensione integrativa offre diversi vantaggi da prendere in considerazione. Suggeriamo, come fonte di approfondimento, una risorsa di Affari Miei sulla pensione integrativa per capire in che modo scegliere lo strumento migliore per le proprie esigenze. 

Questo perché la pensione pubblica potrebbe non essere sufficiente per mantenere lo stesso standard di vita dopo il pensionamento e un piano di pensione complementare consente di avere un flusso di reddito supplementare e sempre utile.

Inoltre è bene sapere che i contributi versati a un fondo di pensione integrativa sono deducibili dal reddito imponibile fino a una certa soglia, offrendo quindi un vantaggio fiscale immediato di non poco conto. 

I fondi di pensione integrativa investono i contributi dei partecipanti nei mercati finanziari, cercando di generare rendimenti nel lungo periodo e questo è un altro vantaggio che bisogna prendere in considerazione quando si sceglie la formula che si preferisce e si valuta la previdenza complementare. 

Come sempre, ricordiamo che non esiste una soluzione valida per tutti allo stesso modo. Per questo motivo, ogni lavoratore dovrebbe analizzare in primis le sue esigenze per poi individuare una soluzione perfetta. In questo modo, la fine delle attività lavorative potrà essere vissuta con una maggiore tranquillità. Questa cosa non sempre accade, poiché c’è chi ha delle serie difficoltà a far fronte alla vita quotidiana solo ed esclusivamente con la pensione da lavoro

Un pericolo da evitare e questo è possibile con un po’ di sana educazione finanziaria.

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