La Cassazione dà ragione ad Abbanoa: “Stop ai ricorsi, i conguagli sono regolari”

Svolta per Abbanoa: per la Cassazione i conguagli sono regolari

Doccia fredda per i consumatori e per chi puntava sulle class action; secondo la Cassazione i conguagli di Abbanoa sono legittimi. “In tema di servizio idrico integrato, il conguaglio per le partite pregresse implica l’applicazione di un costo ora per allora. Di modo che, prima della determinazione delle voci di costo da recuperare, non si configura la possibilità di recupero e, quindi la possibilità di esercitare il relativo diritto, a norma dell’art. 2935 (Decorrenza della prescrizione)”. Le Sezioni unite civili della Corte suprema della Cassazione mettono la parola fine a class action e ricorsi sulla legittimità dei conguagli regolatori. Abbanoa li aveva fatturati nel 2014. I giudici della Suprema Corte confermano quanto sempre sostenuto dal Gestore unico, rappresentato legalmente dagli avvocati Ernesto Stajano e Piero Guido Alpa.

L’ad di Abbanoa

“Finalmente si fa chiarezza su una questione fondamentale”, commenta il presidente del Consiglio d’amministrazione di Abbanoa, Franco Piga. “È opportuno evidenziare che i contenziosi attivati sinora dagli utenti, compresi gli aderenti alla class action, rappresentano appena il 2 per cento sul totale delle utenze – spiega -. Al di là delle polemiche, quindi, la stragrande maggioranza dei nostri clienti aveva compreso la legittimità delle partite pregresse. Che rappresentavano un allineamento dei costi sostenuti per garantire un servizio, quello idrico integrato, che è essenziale nella vita di tutti i giorni. Le tariffe e quindi le relative fatturazioni si basano sul principio del full cost recovery, sancito a livello europeo. Che implica il totale recupero dei costi del servizio”.

Nello specifico l’ordinanza della Cassazione riguarda un ricorso relativo a una sentenza del Tribunale di Sassari che accoglieva le contestazioni di un utente relativi ai termini di prescrizione. “La sentenza impugnata – spiegano nel provvedimento i giudici della Suprema Corte – si rivela erronea, in quanto ha fatto decorrere il termine di prescrizione dei costi oggetto di conguaglio prima che questi fossero determinati dalle autorità amministrative”.

I conguagli dal 2013

Risalgono, infatti, al 2013 i provvedimenti dell’Autorità per l’energia elettrica, gas e servizi idrici (Aeegsi) che avevano disciplinato i conguagli regolatori a livello nazionale (Abbanoa li aveva fatturati al pari degli altri Gestori d’Italia). Al 2014 i provvedimenti dell’Ente di Governo d’ambito che li aveva quantificati a livello regionale. È lo stesso anno in cui vengono fatturati (in media 151 euro a utenza in 8 rate) e quindi le contestazioni sulla prescrizione non hanno fondamento. La pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, che fa giurisprudenza e quindi deve essere applicata da tutti i Tribunali di ogni grado. Sarà ora depositata agli atti di tutti i contenziosi in corso sia relativi a singoli ricorsi sia relativi alle azioni collettive.

A livello nazionale esistevano già diverse pronunce di Tribunali che confermavano la piena legittimità dei conguagli regolatori. Di recente, anche il Tribunale di Milano ha confermato la legittimità dei conguagli regolatori di Abbanoa. Si tratta di in una causa intentata da un cliente residente nel capoluogo lombardo, titolare di un’utenza in Sardegna. “Il principio comunitario del recupero dei costi – viene sottolineato dai giudici lombardi – rappresenta il caposaldo della normativa nazionale sulla regolamentazione nazionale della quantificazione e ripartizione della tariffa idrica”.

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