Perché è così importante fare riscaldamento prima di una partita: attivazione mentale, test con la palla, mentalità e prevenzione
Il calcio è uno sport che richiede velocità, reattività, resistenza e tanto altro. Ogni partita è fatta di scatti, cambi di direzione e contrasti, situazioni che sollecitano fortemente i muscoli e le articolazioni. E poi c’è tutto l’aspetto psicologico: il clima partita, il contesto, la tensione, lo studio dell’avversario. Insomma, sia fisicamente che mentalmente, passare da 0 a 100 con un click è impossibile.
Per questo motivo, il riscaldamento è fondamentale. Arriva pronti al fischio d’inizio con una valida preparazione psico-motoria è essenziale per affrontare la gara nelle migliori condizioni. Preparare il corpo allo sforzo non significa solo “scaldare i muscoli”, ma creare le condizioni ottimali per prestazioni di alto livello e per ridurre il rischio di infortuni.
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Perché il riscaldamento è così importante?
Il primo obiettivo del riscaldamento è aumentare la temperatura corporea e quella dei muscoli. Quando i muscoli sono caldi, diventano più elastici e reattivi, riducendo la possibilità di stiramenti o strappi. Inoltre, il riscaldamento stimola la circolazione sanguigna migliorando l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti, e accelera la trasmissione nervosa rendendo più rapidi i tempi di reazione.
Uno degli errori più comuni è sottovalutare l’importanza del riscaldamento per chi gioca a livello amatoriale. Anche chi scende in campo solo per divertimento rischia infortuni se parte “a freddo”. Dedicarci pochi minuti può fare la differenza non solo per la performance, ma anche per la salute.
Ma non è solo una questione fisica. Il riscaldamento ha anche una funzione mentale: aiuta i giocatori a entrare nel ritmo della partita, a concentrarsi sull’obiettivo e a creare una connessione tra corpo e mente. È un momento in cui si lascia da parte la tensione pre-gara e ci si focalizza sulle proprie sensazioni.
Come fare riscaldamento: attivazione, muscoli e palla
Un riscaldamento efficace non si limita a qualche giro di corsa e due allunghi. Deve essere organizzato in modo graduale, passando da esercizi leggeri a movimenti più intensi e specifici per il calcio. In genere, un buon riscaldamento dura circa 20 minuti.
Si inizia con una corsa leggera per aumentare la temperatura corporea, seguita da esercizi di mobilità articolare per spalle, anche, ginocchia, cosce, inguini e caviglie. Questa fase di attivazione generale serve a preparare tutto il corpo, senza stressarlo.
Poi c’è la vera e propria attivazione muscolare. Qui entrano in gioco esercizi dinamici come skip, calci posteriori e andature tecniche. L’obiettivo è attivare i gruppi muscolari principali e simulare i movimenti tipici della partita, quindi si accelera il ritmo e si riducono le distanze.
Infine, gli ultimi minuti del riscaldamento devono avvicinarsi il più possibile alla situazione di gara: si comincia a toccare la palla quindi passaggi rapidi, cambi di direzione, piccoli giochi di possesso e qualche tiro in porta. Questo aiuta a sincronizzare il gesto tecnico con la velocità richiesta in campo.