La frazione di Lollove entra a far parte dei borghi più belli d’Italia

Lollove premiata come uno dei borghi più belli.

Lollove entra nell’elenco dei borghi più belli d’Italia. Assieme alla cittadina del Nuorese anche un altro paese in Sardegna, La Maddalena, ha ottenuto la medesima premiazione. Il riconoscimento arriva a distanza di 4 anni dall’ultima certificazione e nel ventennale dell’associazione nazionale dei borghi più belli d’Italia, celebrato nei giorni scorsi al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In Sardegna, così, sale ad otto il totale dei borghi più belli d’Italia presenti in Sardegna, in precedenza erano stati certificati: Castelsardo (2003), Bosa (2007), Carloforte (2010), Atzara (2013), Posada (2015), Sadali (2018). Domenica 22 maggio alle ore 10,30 a Lollove, si terrà una cerimonia di consegna della bandiera consegnata dal presidente nazionale Fiorello Primi e il Coordinatore regionale Franco Cuccureddu al sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, nel cui territorio ricade la frazione di Lollove. Con i nuovi due ingressi, sale ad otto il totale dei borghi più belli d’Italia presenti in Sardegna, in precedenza erano stati certificati: Castelsardo (2003), Bosa (2007), Carloforte (2010), Atzara (2013), Posada (2015), Sadali (2018).

L’associazione, nata nel 2002 in seno all’ANCI, sul modello di altre organizzazioni similari già operanti in Europa, quali ad esempio Les plus beaux villages de France, riunisce attualmente i 335 borghi più belli d’Italia, al fine di tutelare e valorizzare la bellezza diffusa nel territorio nazionale e non concentrata solo in poche città d’arte come, soprattutto all’estero, si è creduto a lungo.

La procedura per l’accesso all’associazione è particolarmente articolata, rigorosa e molto selettiva, a fronte di oltre mille borghi valutati solo poco più di 300 sono riusciti ad ottenere il riconoscimento. La valutazione avviene attraverso dei criteri oggettivi, quali la qualità urbanistica e quella architettonica ma anche la manifestazione, attraverso fatti concreti, della volontà politica di tutelare e valorizzare il proprio patrimonio ed in particolare gli attrattori culturali. La procedura di valutazione è effettuata da un autonomo comitato scientifico, composto da esperti di riconosciuta autorevolezza, ed è certificata ISO 9001.

La certificazione di borgo più bello non è da considerare un punto d’arrivo o solo la classica medaglia da appuntare al petto, ma è da considerare un punto di partenza ed impone delle responsabilità nei confronti dell’associazione e degli altri borghi a migliorarsi sempre più. Ogni due anni infatti ogni borgo viene rivalutato, con l’asticella per la permanenza nell’elite dei borghi italiani, che si alza sempre di più, anche di recente sono stati esclusi borghi che non hanno portato avanti le politiche di valorizzazione per le quali si erano formalmente impegnati.

L’inserimento nell’associazione dei borghi più belli d’Italia porta una immediata ulteriore visibilità e posiziona i borghi che ne fanno parte nel crescente mercato del turismo nei borghi, divenuto ormai il terzo pilastro dell’offerta turistica nazionale, dopo città d’arte e marino balneare, con oltre 30 milioni di presenze nel 2019 e previsioni particolarmente incoraggianti per il 2022.

Per i borghi il post pandemia apre prospettive nuove ed interessanti, se lo smart working e la maggiore facilità di distanziamento ha spinto diversi lavoratori e relative famiglie alla contromigrazione città/borghi, ora con diversi interventi normativi in itinere, a livello statale e regionale, e con le risorse della nuova fase di programmazione europea e soprattutto quelle del PNRR, che ha stanziato un miliardo di euro per i borghi, si apre una fase di investimenti per far crescere sempre più il segmento del turismo culturale in Italia, decongestionando le città d’arte per valorizzare la bellezza diffusa nei borghi di tutta Italia.

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