Recuperato il corpo di Paolo, il poliziotto morto nell’immersione a Cala Luna. Le ipotesi sulla tragedia

Le ipotesi sulla tragedia a Cala Luna.

Sarà l’autopsia a far luce sulle cause della morte di Paolo Sedda, il poliziotto 48enne originario di Gavoi, trovato ieri privo di vita dopo due giorni di ricerche nella grotta sommersa di Cala Luna.

L’immersione.

Dell’uomo si erano perse le tracce giovedì scorso. Il sub, poliziotto della Questura di Nuoro, si era immerso nella tarda mattinata di due giorni fa. Insieme a lui c’era il suo istruttore che, non vedendolo risalire, ha lanciato l’allarme alla Guardia Costiera. Le ricerche erano proseguite per tutta la giornata e si erano fermate alle 4:30 del mattino per il ripristino delle attrezzature per poi riprendere alle prime luci dell’alba.

Il recupero.

Ieri pomeriggio alla quarta immersione ad una profondità di 16 metri e ad una distanza di 120 metri dall’ingresso della grotta risorgiva di Cala Luna, gli specialisti speleo sub dei Vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo del subacqueo. A distanza di alcune ore dall’avvistamento si è proceduto al recupero della salma dall’interno della cavità subacquea.

L’autopsia.

L’anatomopatologo incaricato dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Nuoro dovrà cercare di capire, attraverso l’autopsia che verrà effettuata la prossima settimana, quali siano state le cause della morte di Sedda. Al momento le ipotesi più probabili sono quella di un malore o che il poliziotto abbia perso l’orientamento non riuscendo a risalire a riva.

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